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hal.structure.identifierMinistero per I Beni e le Attività Culturali e il Turismo - Soprintendenza Archeologia della Liguria [MIBACT]
dc.contributor.authorFORTUNATI, Maria
dc.contributor.authorZOPFI, Laura
dc.contributor.authorBISHOP, Jim
hal.structure.identifierCal srl
dc.contributor.authorDE ROSA, Alessandro
dc.contributor.authorMALASPINA, Fabio
hal.structure.identifierAusonius-Institut de recherche sur l'Antiquité et le Moyen âge
dc.contributor.authorZANNI, Sara
dc.date.issued2014-12
dc.language.isoen
dc.typeArticle de revue
dc.subject.halSciences de l'Homme et Société/Archéologie et Préhistoire
dc.subject.halSciences de l'Homme et Société/Héritage culturel et muséologie
bordeaux.journalArcheomatica
bordeaux.peerReviewedoui
hal.identifierhalshs-01694723
hal.version1
dc.description.abstractItL'utilizzo di nuove tecnologie e strumenti open source può aiutare a ridurre i tempi necessari allo svolgimento delle operazioni di scavo e di documentazione archeologica. L'articolo illustra l'esecuzione di rilievi 3D e fotopiani. N egli ultimi anni, la gran parte degli interventi di scavo stratigrafico avvengono nell'ambito dell'archeologia d'emergenza, nel contesto di opere pubbliche, dove è richiesta una combinazione di alti livelli qualitativi nella documentazione e di una rapida esecuzione delle operazio-ni archeologiche. Le nuove tecnologie open-source possono aiutare gli archeologi, permettendo di abbattere i tempi della restituzione grafica e mantenendo altissimo il livello scientifico. Esse consentono di ottenere risultati eccellenti e sono un ottimo strumento di lavoro (Francisci 2012) per abbreviare i tempi di rilievo sul campo e migliorare anche il livello qualitativo dei risultati. Per un approfondimento degli strumenti open-source disponibili per il rilievo degli elevati, invece, si consiglia: (Pesce 2012). IL CONTESTO ARCHEOLOGICO Le applicazioni che verranno esposte sono state realizzate durante le attività archeologiche preventive per il nuovo collegamento autostradale Brescia-Bergamo-Milano (BreBe-Mi), lungo le opere connesse: lotti 0H, 0I e 0M, condotte da CAL srl di Brescia con la direzione scientifica della Soprin-tendenza per i Beni Archeologici della Lombardia. La prima struttura, un silos seminterrato (Fig. 1), è stata indagata all'interno di un insediamento romano frequentato tra I e IV secolo d.C., situato a circa 1,3km dall'odierno abitato di Ba-riano, ad E della Cascina Limbo. Il settore sud era organizza-to intorno a un piccolo edificio con fondazioni in muratura, alzati presumibilmente in terra e/o legno e tetto in embrici, suddiviso in almeno due ambienti, di cui quello a N ospitava un focolare che conservava tre piani di combustione. L'area a E dell'edificio ha restituito buche di palo e una fondazione che potrebbero testimoniare la presenza, in aderenza ad una cucina, di una tettoia o comunque di una struttura aperta. A NW del piccolo edificio è stato investi-gato il silos. Nel settore centrale erano presenti tre allineamenti di bu-che di palo, interpretabili come i perimetrali N, W e S di un recinto per animali. Il settore N era invece caratterizzato da un edificio a più ambienti organizzati intorno a un portico servito da un cor-ridoio. Nel settore E sono stati documentati un pozzo e un'este-sa pavimentazione per esterni in ciottoli di fiume e laterizi frammentati. L'abbandono dell'insediamento è sancito dai crolli delle strutture e delle loro coperture e da estese attività di spo-liazione. È ipotizzabile che il settore della cucina e della struttura interrata sia da attribuire alla pars fructuaria, l'edificio del portico alla pars rustica e l'area orientale alla pars domini-ca di una villa rustica di epoca imperiale. Il silos, pressoché quadrato (lato interno 1,65m, profondità 0,85m), era composto da quattro paramenti costruiti contro terra a delimitare un vano quadrato ove erano posati 6 mat-toni di modulo mezzo sesquipedale, con orientamento N-S, distribuiti omogeneamente, 3 lungo la parete E e 3 lungo la parete W. Tutti i paramenti presentavano, a partire dal fondo, 6 corsi regolari di embrici frammentati in modo da ricavare pezzi dotati di un'unica aletta, disposta sul fronte a vista. I corsi erano riempiti da laterizi frammentati legati da malta molto sabbiosa. Alcune varianti erano visibili nella parete W, dove erano inseriti 4 ciottoli, e in quella N, dove era inserito un pozzale, mentre l'estremità orientale del lato S risultava danneggiata e leggermente collassata. La parte superiore prevedeva 2 corsi di frammenti di laterizi disposti a spina di pesce, con presenti anche alcuni coppi, legati dalla medesima malta. Sui lati N e W alcuni laterizi, posati di piatto sui corsi a spina di pesce, sembrano testimo-niare come lo sviluppo originario dei paramenti proseguisse con la tecnica già presente nei 6 filari più bassi. Fig. 1-Nuvola di punti del Silos. tecniche open source Di rilieVo per interVenti archeologici D'eMergenza
dc.title.itApplicazioni di Structure From Motion (SFM): Tecniche open source di rilievo per interventi archeologici d'emergenza
hal.origin.linkhttps://hal.archives-ouvertes.fr//halshs-01694723v1
bordeaux.COinSctx_ver=Z39.88-2004&rft_val_fmt=info:ofi/fmt:kev:mtx:journal&rft.jtitle=Archeomatica&rft.date=2014-12&rft.au=FORTUNATI,%20Maria&ZOPFI,%20Laura&BISHOP,%20Jim&DE%20ROSA,%20Alessandro&MALASPINA,%20Fabio&rft.genre=article


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